Che cos’è esattamente questo “cloud” di cui si sente tanto parlare in ambito tecnologico? E quali sono i suoi vantaggi? Scoprilo in questa lezione.
“Cloud” è un termine inglese che significa “nuvola”.
Anni fa, Internet veniva rappresentata metaforicamente come una nuvola, sempre presente nel cielo sopra di te, dovunque tu fossi – casa, ufficio etc.
In poche parole, il cloud è una “nuvola” di dati e servizi sempre accessibile se hai una connessione, da qualsiasi dispositivo ed in qualsiasi luogo.
Quando si dice salvare i tuoi dati nel cloud, si intende semplicemente salvare i tuoi dati in servers (potenti e capienti computers) che sono sempre accessibili tramite connessione Internet, dal tuo computer o dal tuo cellulare, dalla tua casa o dal tuo ufficio.
Anche senza saperlo, con tutta probabilità usi quotidianamente il cloud quando navighi ed usi Internet. Ad esempio, quando effettui una ricerca su Google, in realtà ti stai appoggiando al cloud.
Quando usi servizi di email come Gmail o Yahoo! Mail o Outlook.com, stai usando il cloud.
Le tue email e le liste dei tuoi contatti sono conservati in servers di Google o di Yahoo o di Microsoft, cui accedi quando ti connetti e visiti la tua casella di posta.
Numerosi servizi come Facebook, Apple, YouTube, Pandora, Netflix, Flickr usano il cloud per mostrarti quello che ti serve quando lo richiedi: i tuoi post e il tuo profilo, le tue foto, i tuoi video, la tua musica etc.
Il “cloud” ha rappresentato una rivoluzione – tuttora in corso – nel mondo di Internet, sia per le persone che per le aziende. Perchè?
Semplice: grazie al cloud, le persone e le aziende possono ora accedere a programmi e servizi tramite Internet che altrimenti richiederebbero ingenti risorse per funzionare.
Questo è il cosiddetto “cloud computing”: l’offerta/fruizione di applicazioni e servizi tramite internet.
Queste applicazioni sono installate in potenti servers ospitati in grandi data centers e sfruttano la potenza dei servers ( e reti di servers) per operazioni che non sarebbero facilmente realizzabili se non a grandi spese.
E’ il “cloud computing” a permettere alle persone ed alle aziende – anche alle aziende di piccolissime dimensioni – di accedere gratuitamente o a bassissimi costi a programmi e servizi in passato accessibili soltanto a grandi aziende che avevano risorse per investire in un parco hardware e software e nel personale necessario.
Un’azienda che vende prodotti potrebbe ad esempio aver bisogno di un programma di gestione delle vendite (come SalesForce) o di CRM (come Sage).
Prima del cloud un’azienda avrebbe dovuto acquistare la costosa licenza per l’utilizzo del software, e poi mettere in piedi un team di esperti hardware e software per installare, configurare, testare, eseguire, proteggere, aggiornare il programma una volta acquistato.
Ovviamente, piccole e medie aziende non avevano le risorse per poterlo fare – o per farlo per tutti i programmi di cui avevano bisogno.
Oggi invece, grazie al “cloud computing”, le aziende interessate a specifici servizi semplicemente affittano il servizio via cloud o pagano a consumo, sempre comunque accedendo tramite il cloud al servizio.
Il programma che permette la fruizione del servizio ed i dati contenuti in esso (ad esempio, tutti i dati relativi alle vendite) sono accessibili via Internet all’azienda, ed eventualmente ai suoi utenti o clienti.
I vantaggi del cloud per le aziende sono numerosi. Il fornitore del servizio cloud, chiamato “hosting service provider“, gestisce tutto ciò che riguarda harware e software al posto dell’azienda.
L’azienda accede al servizio e ai suoi dati via Internet, e si può così focalizzare soltanto sul proprio business, dimenticandosi di tutto il lato tecnico. Non si deve preoccupare più ad esempio di installare o aggiornare il programma.
Inoltre, l’azienda può pagare solo le funzionalità necessarie: se non serve avere una specifica funzionalità, il costo del servizio è più basso.
Gli aggiornamenti sono automatici, la scalabilità verso l’alto o verso il basso è semplice, e i dati sono duplicati in più data centers (immensi edifici dove sono ospitati centinaia e migliaia di servers).
Anche in caso di guasti tecnici o attacchi di hackers ai servers di un data center, l’hosting provider può recuperare e duplicare nuovamente i tuoi dati dai servers negli altri data centers.
Ovviamente, questi vantaggi valgono anche per gli utenti privati.
Quando ti affidi ad esempio ad un servizio cloud per archiviare i tuoi dati, non ti devi preoccupare della possibile perdita dei dati: sai che vengono duplicati più volte in più sedi geografiche diverse.
E per molte delle tue attività quotidiane che svolgi tramite computer, ad oggi non sei obbligato a comprare un programma, ad installarlo, ad aggiornarlo, ad avere un computer potente per poterlo usare o un computer capiente per conservare tutti i dati che man mano accumuli nel tempo.
E’ per questo che numerosissime attività oggi sono possibili per tutti, mentre in passato erano possibili solo a fronte di grandi spese e del possesso di computer potenti.
Ad esempio, oggi ti basta una connessione Internet ed un browser ad esempio per accedere gratuitamente a servizi di gestione foto o video come Flickr o Picasa o YouTube, di collaborazione su documenti come Google Docs, di social networking come Facebook, di gestione di file audio come Pandora, di email come Gmail etc.
Sono tutti servizi cloud!
E la tendenza è questa: sempre più il tuo computer si svuoterà di programmi e funzionerà invece solo come interfaccia per l’accesso a servizi cloud.
E sempre più i tuoi dati, la tua musica, i tuoi video, i tuoi documenti saranno depositati in servers accessibili via cloud invece che nel computer di casa o in chiavette usb o in hard disk esterni.
E non pensare che il cloud sia utile solo per dati di questo tipo.
Ci sono infinite possibili utili applicazioni del cloud in situazioni di vita reali.
Pensa invece ad esempio alla possibilità per un dottore, in caso di emergenza medica, di accedere alla tua cartella sanitaria via cloud per capire se sei allergico o meno a certi farmaci o effettuare una diagnosi migliore (sistemi nazionali di Electronic Health Records sono già disponibili in numerosi stati).
Le grandi aziende di Internet sono state tra le prime a capire e cavalcare la rivoluzione del cloud. Ti cito qualche esempio.
Google si è lanciato nel cloud computing con numerosi servizi come Gmail e Google Docs. Anche lo sviluppo di Android è fortemente orientato al cloud, permettendoti di accedere alla posta elettronica, ai tuoi documenti (e a numerosi altri servizi basati sul cloud) direttamente dal dispositivo (smartphone o Tablet) su cui è installato.
Google ha anche investito pesantemente in computers come Chromebook, che si appoggiano al cloud per quasi ogni possibile attività che tu voglia fare o di cui il computer ha bisogno per la manutenzione, l’aggiornamento e la sicurezza.
Microsoft ha sviluppato la piattaforma Azure, puntando principalmente sui servizi per le piccole e medie imprese, e sta anche modificando la propria offerta software (per privati e aziende) spingendo verso il cloud.
Ad esempio, l’ultima versione di Office 365 ad esempio si appoggia al cloud per salvare i tuoi file direttamente nel cloud e renderli sempre disponibili dovunque, tramite connessione Internet.
Anche Apple è stata tra i pionieri del cloud: non a caso iTunes, che sfrutta il cloud per salvare i tuoi file e gusti musicali, è la piattaforma leader nel mercato della musica digitale.
Per quello che ci interessa nel Corso di Ottimizzazione del Computer, il cloud può essere usato ad esempio per il backup del tuoi dati, per l’archiviazione dei tuoi dati (il cosiddetto cloud storage), per la condivisione dei tuoi file con i tuoi contatti, per la collaborazione online su documenti, e per la gestione delle tue foto e dei tuoi file audio e video.
Ti spiego nelle prossime lezioni come scegliere un servizio di cloud storage e quali sono i migliori servizi di cloud storage gratuiti.
manuel dice
scusate, volevo capire, considerata la mia povertà virtuale, ma tutti i programmi che ho acquistato con licenza che fine fanno?
grazie
Paola dice
ottime queste lezioni specialmente per una persona come me che ha 55 anni 🙂
io utilizzo il computer in ufficio con programmi dedicati, e li mi basta conoscere il programma
ma quando sono a casa e utilizzo il pc per cose personali le lacune sono tante visto che sono
nata in una epoca in cui non esisteva il computer (almeno in Italia) e ho cominciato ad usarlo
da grande. Ho cercato il significato di cloud perchè ho scoperto proprio in questi giorni che esiste
una applicazione che mi consente di registrare i programmi tv senza dover comprare un videoregistratore e questa applicazione mi ha chiesto di scegliere un cloud dove poter poi andare a rivedere il programma registrato, lo usano come “cassetta” mi ha fatto scegliere tra tre applicazioni, io ho scelto google drive ma
non avevo capito bene come facessero e cosa fosse google drive. Ora ho capito. Grazie.
Anonimo dice
ho capito
zìLè dice
Scusate l’ignoranza,ma,rispetto ad Office, con lettura file tramite “programmi” Word,Excell,PowerPoint,ecc.. la stessa lettura con un “cloud” è più vulnerabile rispetto la privcy? È sbagliata l’idea che la gratuità passi per uno spaccio di informazioni che si tradurrà poi in pu bblicità mirata e…..non solo?!?
grazie
giuseppe dice
E’ straordinario questa invenzione dei cloud ,forse si può chiamare la rivoluzione di internet,se si può fare un paragone ,sarebbe come se un contadino avesse sempre a portata di mano una nuvola personale che possa piovere tutte le volte che ci sia bisogno di innaffiare le propre coltivazioni.